I prestiti tra privati, detti anche social landing, sono una forma di finanziamento sempre più diffusa

I prestiti tra privati sono forme di finanziamento particolari che vengono erogate tramite il web e che non usufruiscono dell’intermediazione delle banche o degli istituti di credito. In genere gli importi che possono essere richiesti sono contenuti, inferiori a poche decine di migliaia di euro, con modalità di rimborso variabili a seconda delle circostanze. Questa pratica è nota anche con il nome di social lending (prestito sociale) e rappresenta, appunto, un canale di credito alternativo. Viene creata una sorta di comunità che è composta dai prestatori e dai richiedenti: i primi sono quelli che mettono a disposizione il proprio denaro, prestandolo ai secondi, nella speranza di ottenere un investimento conveniente.

 

prestiti tra privatiIl fatto che non si ricorra alle banche è, naturalmente, vantaggioso dal punto di vista economico, in quanto l’assenza di intermediari permette di ottenere condizioni migliori per tutte e due le parti in causa: chi presta denaro può ricavare interessi più elevati, mentre chi lo ottiene in prestito può usufruire di tassi più bassi. Viene a formarsi, dunque, un vero e proprio mercato, dove i tassi non sono decisi all’esterno o imposti dall’alto, ma sono determinati semplicemente dall’incontro tra l’offerta e la domanda.

 

I prestiti tra privati, o social lending sono una realtà dalla storia molto giovane, nata in Gran Bretagna nel 2005: tuttavia, complice la crisi finanziaria del 2008, nel giro di breve tempo questa forma di prestito sociale si è trasformata in un modello finanziario a tutti gli effetti, alternativo a quelli tradizionali e in grado di funzionare su larga scala. In tutto il mondo, quindi, sono nate e si sono sviluppate piattaforme web destinate ai prestiti tra privati. Ve ne sono anche in Italia, ovviamente regolamentate dalla Banca d’Italia che vigila per garantire la sicurezza degli utenti.

 

Vale la pena di notare, infine, che i prestatori non concedono i propri soldi a un unico richiedente, ma il loro denaro viene distribuito in un gran numero di parti, ognuna delle quali corrispondente a un richiedente differente: in questo modo, il rischio viene diversificato, e anche in caso di un’insolvenza di un richiedente non ci sono danni o buchi troppo significativi con cui dover fare i conti.