Assegno Unico 2023: niente più domanda se l’ISEE è uguale

 

Finalmente è arrivata la semplificazione annunciata dall’INPS per i genitori: se la situazione di reddito rimane invariata e l’ISEE rimane uguale all’anno precedente, non servirà più inoltrare una nuova domanda per avere accesso all’Assegno Unico. Andiamo a vedere insieme quali sono le caratteristiche e i requisiti per avere accesso all’Assegno Unico e quali sono le nuove disposizioni INPS.

 

Assegno Unico: cos’è e a chi è rivolto

 

L’Assegno Unico è un sostegno economico erogato dall’INPS alle famiglie, per ogni figlio a carico, fino al compimento dei 21 anni e senza limiti di età per i figli disabili. L’importo erogato varia in base alla condizione economica del nucleo familiare, sulla base dell’ISEE valido al momento della domanda, in base all’età e dal numero dei figli e da eventuali situazioni di disabilità in famiglia.

L’Assegno Unico è rivolto ai nuclei familiari in possesso delle seguenti caratteristiche e condizioni:

  • Per ogni figlio minorenne a carico, per i nuovi nati, e già dal settimo mese di gravidanza;
  • Per ciascun figlio maggiorenne a carico fino al compimento dei 21 anni. Il figlio maggiorenne però risulterà a carico solamente se sta frequentando un corso di formazione scolastica o professionale, se sta svolgendo un tirocinio o un’attività lavorativa ma con un reddito inferiore ad Euro 8mila all’anno, se è registrato come disoccupato ed è in cerca di un lavoro presso i servizio pubblici per l’Impiego oppure se sta svolgendo il servizio civile universale;
  • Per ogni figlio con disabilità a carico, senza limiti di età.

L’Assegno Unico è rivolto a tutte le categorie di lavoratori dipendenti, sia pubblici che privati, lavoratori autonomi, Pensionati o disoccupati. Questo sussidio di sostegno al reddito è riconosciuto solamente se il richiedente risulti in possesso dei seguenti requisiti:

  • Sia cittadino italiano o di uno Stato membro dell’UE, sia titolare del diritto di soggiorno, sia cittadino di uno Stato non membro dell’UE per soggiornanti di lungo periodo, sia titolare di permesso unico di lavoro autorizzato superiore ai sei mesi;
  • Sia soggetto al pagamento dell’imposta sul reddito in Italia;
  • Sia residente e domiciliato in Italia;
  • Sia o sia stato residente in Italia per almeno due anni, anche non continuativi, e che abbia un contratto di lavoro a tempo indeterminato o a tempo determinato con durata non inferiore ai sei mesi.

 

Assegno Unico: chi deve fare domanda presentando l’ISEE

 

Assegno Unico 2023: niente più domanda se l’ISEE è ugualeL’assegno è definito unico perché potenzia e semplifica gli interventi diretti a sostenere la genitorialità e la natalità, ed è definito anche universale perché viene erogato in misura minima a tutte le famiglie con figli a carico, anche in assenza di ISEE o con ISEE superiore alla soglia dei 40mila Euro. Secondo le nuove disposizioni INPS, i nuclei familiari che sanno di possedere un ISEE pari o superiore ai 40mila Euro possono inoltrare la propria domanda senza presentare alcun attestato ISEE. Chi, invece, vuole avere diritto ad una quota aggiuntiva dell’assegno, deve presentare la domanda allegando l’ISEE in corso di validità. Ricordiamo, infatti, che per ottenere il riconoscimento dell’Assegno Unico, per Legge, va presentata la domanda a decorrere dal 1° Gennaio di ogni anno ed è riferita al periodo compreso tra il mese di Marzo dell’anno di presentazione della domanda e quello di Febbraio dell’anno successivo. Questo adempimento rimane invariato per i genitori che hanno avuto delle variazioni nella loro situazione patrimoniale e reddituale rispetto all’anno precedente.

 

Assegno Unico: cosa cambia per chi non ha ancora fatto domanda

 

L’Assegno Unico serve a compensare le detrazioni per i figli a carico fino ai 21 anni e gli assegni al nucleo familiare che dal cedolino di Marzo 2021 non sono più in busta paga. Chi non ha ancora inoltrato all’INPS la propria domanda, conviene che proceda a farlo quanto prima, per ricevere l’assegno dal mese successivo. Ricordiamo che chi non ha fatto domanda entro il 30 Giugno 2022 non potrà più ottenere le mensilità arretrate a partire dallo scorso Marzo. Secondo le nuove disposizioni, infatti, a partire dal 1° Luglio 2022 si ha diritto a ricevere soltanto la mensilità dal mese di Agosto in poi, senza alcuna possibilità di recuperare il pregresso.

 

Assegno Unico: come inoltrare la domanda

 

La domanda per ottenere l’Assegno Unico può essere inoltrata all’INPS online, attraverso il sito web dell’Istituto accedendo all’area riservata dedicata ai Cittadini, muniti delle proprie credenziali, attraverso il Contact Center chiamando il numero verde gratuito da rete fissa 803-164 oppure il numero fisso a pagamento a seconda dell’operatore telefonico 06-164-164, infine, recandosi presso caf e patronati inoltrando la domanda attraverso i loro servizi telematici offerti gratuitamente e in convenzione con l’Inps stesso.