Bonus Anziani: come funziona la prestazione Inps di 850 Euro
Dal Gennaio del prossimo anno, entrerà in vigore il tanto discusso Bonus Anziani, una forma di assistenza universale fornita dall’INPS, che aggiungerà 850 Euro mensili all’attuale indennità di accompagnamento di 531,76 Euro, portando il totale a circa 1.380 Euro al mese. Questa misura rappresenta una delle principali innovazioni del primo decreto attuativo della recente riforma sull’assistenza agli anziani in Italia, approvata dal Consiglio dei Ministri lo scorso 11 Marzo. La legge-quadro, inclusa nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), mira a colmare le gravi lacune nel sistema di cura e assistenza agli anziani sopra i 65 anni, sia autonomi che non autosufficienti. Andiamo a vedere insieme cos’è il Bonus Anziani e quali sono i requisiti richiesti per ottenerlo.
Cos’è il Bonus Anziani
Il Bonus sarà sperimentato per due anni sotto il governo Meloni, con un budget totale di 500 milioni di Euro, suddivisi in 250 milioni per anno fino al Dicembre 2026. Chi sarà beneficiario del Bonus vedrà due componenti. La prima è una quota fissa, corrispondente all’indennità di accompagnamento per i disabili (necessaria per ottenere il Bonus), attualmente di 531,76 Euro al mese. La seconda componente consiste in un’integrazione di 850 Euro mensili, destinata all’assunzione di un assistente domiciliare o all’acquisto di servizi di assistenza da parte di un’impresa qualificata.
Requisiti per ottenere il Bonus Anziani
Oltre al requisito dell’indennità di accompagnamento, per ricevere il Bonus da 850 Euro mensili per 13 mensilità, il richiedente deve aver compiuto almeno 80 anni e avere un bisogno assistenziale grave, con un ISEE non superiore a 6.000 Euro annui. La decisione di limitare il beneficio a un’esigua parte della popolazione anziana ha suscitato vivaci polemiche. Nonostante l’apparente efficacia politica del provvedimento, molte associazioni di categoria ne hanno già denunciato i limiti. Il governo prevede di offrire questo beneficio a soli 24.500 anziani, un numero esiguo considerando i 3,8 milioni di anziani non autosufficienti. Questo rientra nella più ampia riforma delle politiche per gli anziani e dell’assistenza domiciliare. Nonostante la prevista implementazione nel 2025-2026, il Bonus è oggetto di critiche e insoddisfazione. A meno di un anno dal lancio previsto, il provvedimento è ancora in fase di approvazione, insieme al resto del decreto legislativo.
Le critiche al governo Meloni e le sfide rimanenti
Di fronte alle critiche, il governo si è impegnato a rivedere le cifre relative al Bonus Anziani, assicurando un ulteriore miliardo di finanziamento attraverso il Def di Aprile 2024. Ma sarà sufficiente a placare le critiche? Andrea Zini, presidente di Assindatcolf, ha sollevato il problema delle cifre medie necessarie per mantenere un assistente a tempo pieno per anziani non autosufficienti, che si aggirano tra i 1.600 e i 1.800 Euro mensili, o tra i 19 e i 21 mila Euro annui. Di fatto, 850 Euro mensili del Bonus coprirebbero appena la metà di questa spesa. Anche per le famiglie che adottano un regime di convivenza, con una spesa media di circa 1.671 Euro, il Bonus non sarebbe sufficiente. Inoltre, essendo un provvedimento sperimentale limitato agli anni 2025 e 2026, molti anziani si sentono trascurati e insoddisfatti della situazione attuale.