BULLISMO NELLE SCUOLE: POLIZZA PER I DOCENTI
Gianluca Dotti, responsabile del Centro Studi Nazionale della Gilda, intende proporre una polizza assicurativa per gli insegnanti come forma di tutela nei casi di bullismo. In Francia è già realtà e questo ha fatto riflettere Dotti. I casi di aggressione verbale e atti di bullismo si stanno moltiplicando in tutta Italia. Purtroppo le classi sono sempre più affollate. Questo significa che gli insegnanti si ritrovano ad insegnare in ambienti dove è sempre più difficile farsi ascoltare e mantenere alta la concentrazione degli alunni. E così le tensioni aumentano.
Alla base di questi atti di bullismo, c’è la mancanza di rispetto dell’autorità dell’insegnante. Gli alunni hanno un continuo senso di sfida nei loro confronti e purtroppo non conoscono limiti. Il tutto viene amplificato da Internet e dai social network, tramite i cellulari che ormai tutti possiedono e che portano in classe senza problemi. Giustamente non si può generalizzare e fare di tutta un’erba un fascio, ma quello che emerge è che un po’ dappertutto, dai licei ai centri di formazione professionale, manca la storica alleanza tra scuola e famiglia.
Viene meno il patto educativo nel momento in cui i genitori continuano imperterriti a difendere il proprio figlio nonostante espliciti richiami. I genitori di oggi non si limitano a prendere atto del comportamento errato del figlio in classe e provvedere in casa con giuste ed eque punizioni. In molti casi sono i genitori stessi che prendono le difese del figlio, aggredendo verbalmente e non l’insegnante che si è permesso di richiamare il figlio in classe o che ha dato un voto più basso a quello che si sarebbero aspettati.
Il comportamento di questi genitori è assolutamente inaccettabile e non c’è da stupirsi pertanto se i comportamenti degli alunni in classe tendono ad essere sempre più di sfida nei confronti degli insegnanti. Secondo la rappresentante sindacale Luisa Treccani si tratta di un cortocircuito nelle scuole che genera grosse difficoltà, sia livello didattico che educativo. Lo studente si sente spalleggiato, sa che dietro ci sono i genitori a difenderlo sempre e comunque, pertanto non è portato a ragionare sul proprio errore e sul comportamento in classe, perché ritiene che chi glielo imputa non sia poi così credibile. Viene meno la figura dell’insegnante e delle sue capacità.
Sono tanti i problemi che devono affrontare gli insegnanti. Ogni giorno si scontrano con le difficoltà della gestione didattica, con nuovi episodi di aggressione verbale. Soprattutto nei centri di formazione professionale, dove ci sono le situazioni più complesse. Probabilmente perché ci sono tanti ragazzi che altrove non trovano spazio e che negli istituti professionali invece vengono accolti.
Un’altra strategia che sta valutando Gianluca Dotti è quella di intercettare i problemi, le situazioni di tensione, prima che si presentino. E’ necessario un lavoro di prevenzione con attività di formazione e di sensibilizzazione di alcuni temi chiave; come il cyberbullismo, la privacy e il valore della legalità.
E’ necessario spiegare ai ragazzi che dai 14 anni in su si inizia a rispondere anche penalmente.
Un’ulteriore strategia che è stata proposta ma a cui i sindacati sono contrari, è quella delle telecamere in classe; nelle aule della scuola secondaria di primo e secondo grado. Proposta che è già stata fatta per le scuole dell’infanzia.
La presenza delle telecamere in classe viene visto da alcuni come deterrente ad episodi di bullismo, violenze ed aggressioni sia nei confronti degli insegnanti, sia nei confronti dei compagni di classe.
La FLC CGIL è contraria in quanto ritiene che non possa essere risolto un problema così grave, come il bullismo, con le telecamere. Certo, può rappresentare un deterrente ma i ragazzi non temono le telecamere e lo dimostrano tutti i video che girano sulle violenze. Servono azioni educative affidate alla scuola, da sempre l’unico vero presidio educativo e culturale del Paese.
Compito fondamentale dei genitori è di istruire i figli all’educazione e al rispetto delle regole. Qualche NO in più può sicuramente aiutare!