Concorsi pubblici, nuove regole da Novembre: ecco cosa cambia
Dopo quasi trenta anni sono cambiate le regole per l’accesso agli impieghi e le modalità di svolgimento dei concorsi pubblici. Maggiore attenzione alla digitalizzazione dei processi, alla semplificazione degli stessi, parità d’accesso ed equilibrio di genere. Andiamo a vedere insieme quali sono le novità introdotte e cos’è cambiato a partire dallo scorso Novembre.
Concorsi pubblici, nasce inPA: cos’è e come funziona
Dallo scorso mese di Novembre è partita una nuova fase per i concorsi pubblici. I bandi non saranno più pubblicabili in Gazzetta ufficiale ma saranno visibili attraverso la nuova piattaforma inPA che andrà ad agevolare l’accesso ai candidati e alla consultazione. La nuova piattaforma inPA rappresenta un’unica porta di accesso per il reclutamento del personale della Pubblica Amministrazione rivolta ai Cittadini e alle Pubbliche Amministrazioni. Grazie al Decreto Legge n. 80/2021, convertito con la Legge n. 113 del 6 Agosto 2021, sono possibili nuovi percorsi più veloci, trasparenti e rigorosi per selezionare i profili tecnici e gestionali necessari alla realizzazione del piano nazionale di ripresa e resilienza. Il portale inPA ha l’obiettivo di migliorare la qualità del reclutamento della Pubblica Amministrazione attraverso un sistema innovativo digitale che semplifica e velocizza l’incontro tra domanda e offerta di lavoro pubblico, riducendo i costi economici e sociali.
Già a partire dal 1° Luglio scorso le amministrazioni potevano scegliere di pubblicare i bandi di concorso sul nuovo portale, ma a partire dal 1° Novembre la pubblicazione sul nuovo portale inPA è diventata obbligatoria.
Per la registrazione al portale inPA saranno necessari lo Spid, la Cns e la Cie. Nell’area riservata il Cittadino avrà a disposizione tutte le funzioni e potrà gestire avvisi, bandi, candidature, ricerche, procedure concorsuali.
Concorsi pubblici: requisiti di accesso
La Cittadinanza Italiana era un requisito indispensabile per poter partecipare ad un bando di concorso pubblico. Oggi possono partecipare anche i Cittadini di uno Stato appartenente all’Unione Europea, i familiari di Cittadini UE con cittadinanza di un Paese extra UE che siano titolari del diritto di soggiorno in Italia; Cittadini con status di rifugiato che necessitino di protezione sussidiaria; Cittadini stranieri in possesso di carta di soggiorno.
Concorsi pubblici: cosa devono contenere i bandi
Tutti i nuovi bandi di concorso dovranno essere pubblicati con la percentuale di rappresentatività dei generi. Se la differenza tra i generi è superiore al 30%, a parità di titoli e di merito, si applica il titolo di preferenza in favore del genere meno rappresentato.
Nelle commissioni esaminatrici entreranno anche specialisti in psicologia e risorse umane. Anche nella formazione di queste commissioni si dovrà tenere conto della parità di genere. Gli elenchi saranno pubblicati con specifici avvisi sul nuovo portale inPA e saranno selezionati mediante sorteggio.
Concorsi pubblici: cambiano anche i tempi
Le procedure concorsuali si dovranno concludere entro 120 giorni dalla data della prova scritta o dalla prima convocazione, accorciando così i termini precedenti previsti in sei mesi. Il termine del bando di concorso deve essere comunicato sul portale inPA prima dell’inizio delle prove.