Concorsi Pubblici: nuove regole per diventare un Dipendente Statale
La Riforma Madia di inizio Maggio 2018 cambia le regole dei Concorsi Pubblici, sulle prove da sostenere e sulla valutazione dei titoli. Verranno premiate le competenze logiche e pratiche, mentre verranno penalizzati i candidati che studiano a memoria.
Le commissioni nei vari Concorsi Pubblici dovranno essere neutrali e più competenti. Dovranno verificare la capacità dei candidati di applicare le proprie conoscenze a specifiche situazioni o casi problematici. Potrà essere chiesto loro di preparare atti amministrativi, circolari o di cimentarsi con prove pratiche. Dovrà spiccare nel candidato il suo senso di “problem solving” e risultare adatto e autonomo a gestire il lavoro e tutte le sue problematiche.
Particolare attenziona verrà data ai candidati giovani e ai titoli che posseggono. Per chi è già dipendente dell’amministrazione che bandisce il Concorso Pubblico, non sarà sufficiente avere un “titolo di servizio” semplicemente per l’aver svolto un’attività ma dovrà averla svolta in modo meritevole affinchè il “titolo di servizio”possa essere preso in considerazione ai fini del concorso. Questo perché i “titoli di servizio” non devono risultare discriminatori nei confronti dei candidati giovani e senza esperienza. Per evitare che questo accada, ogni bando avrà un limite al numero di titoli che ciascun candidato potrà presentare. In questo modo verranno indicati solamente i titoli più rilevanti.
Maggiore importanza verrà dedicata alle competenze linguistiche ed informatiche che, a seconda del bando, potranno essere oggetto di prove di esame o requisiti di ammissione. In particolare, verrà richiesta la conoscenza dell’inglese come già avviene per i Concorsi Pubblici Internazionali.
Nei Concorsi Pubblici con un numero elevato di candidati, è stata introdotta come nuova regola la preselezione: si tratta di un test basato sulla preparazione e sulla capacità di rivolvere situazioni problematiche. Per risolvere i quesiti serviranno ragionamenti di tipo logico, deduttivo e numerico. Le prove eccessivamente scolastiche o nozionistiche non consentono di valutare al meglio le attitudini e le capacità del candidato. Questo andrà sicuramente a mettere in difficoltà i candidati che studiano a memoria.