Dal 2019 Pensioni più basse a causa della speranza di vita
Tutti i Lavoratori che andranno in Pensione dal 1° Gennaio 2019 riceveranno importi leggermente più bassi a causa della revisione dei coefficienti di trasformazione dei montanti contributivi.
I coefficienti di trasformazione sono valori che concorrono al calcolo della Pensione con metodo contributivo. Grazie a questi valori il montante contributivo versato dal Lavoratore durante la sua vita lavorativa, viene trasformato nella Pensione annua. I coefficienti di trasformazione variano in base all’età anagrafica del Lavoratore nel momento in cui consegue la prestazione previdenziale: maggiore sarà l’età del Lavoratore e maggiore sarà il valore dei coefficienti di trasformazione.
I coefficienti di trasformazione sono stati aggiornati sulla base dei dati Istat, che ha certificato l’aumento della speranza di vita di cinque mesi. Pertanto si stima che chi lascerà il mondo del lavoro dal 1° Gennaio 2019, avrà un importo della Pensione più bassa per un valore che oscillerà dall’1% al 2,5% rispetto a chi smetterà di lavorare entro il 31 Dicembre 2018, a parità di montante contributivo. Logicamente chi ha maturato il diritto alla Pensione, ha la convenienza ad uscire entro la fine del 2018 per beneficiare di coefficienti più generosi. Chi purtroppo non andrà a maturare il diritto alla Pensione entro fine anno, potrebbe compensare il taglio della Pensione restando al lavoro più a lungo: più si resta al lavoro e più sono alti i coefficienti.
Le revisioni dei coefficienti di trasformazione sono periodiche. Dal 2010 ad oggi l’aggiornamento è stato fatto ogni tre anni ma dal 2019 l’aggiornamento verrà fatto ogni due anni. Secondo questi dati, dal 1996 al 2016, in dieci anni i coefficienti si sono ridotti del 10% circa. Pertanto è plausibile che la vita media continui ad allungarsi e che questi coefficienti continuino a ridursi.
È bene per i giovani d’oggi cominciare a pensare ad una forma integrativa di Pensione in modo da poter contare su un capitale o su una rendita che vada ad integrare una Pensione pubblica futura. Questo consentirà loro di andare a colmare la differenza di importo della Pensione che avrebbero dovuto avere, da quella che effettivamente andranno ad ottenere, provocata dal continuo aggiornamento dei coefficienti di trasformazione che andranno ad incidere in modo negativo sull’importo della Pensione stessa, senza quindi dover prolungare la permanenza nel mondo del lavoro.