Indennità di accompagnamento: cosa cambia nel 2023
Nel nuovo Disegno di Legge, il Governo ha approvato lo scorso Ottobre una riforma sulla non autosufficienza, ossia un nuovo sistema di assistenza agli anziani non autosufficienti. Attualmente in Italia gli anziani non autosufficienti sono 3,8 milioni, pari al 5% dell’intera popolazione, percentuale che dovrebbe raddoppiare nel 2030. Il nuovo piano prevede la promozione di politiche pubbliche rivolte all’invecchiamento attivo, a prevenire la fragilità negli anziani promuovendo la loro dignità e autonomia, facilitando l’accesso ai servizi sanitari e sociali, sviluppando contesti urbani e piccoli centri con abitazioni adeguate e luoghi di socializzazione, infine rafforzando l’assistenza domiciliare. Con questa riforma, la persona non autosufficiente avrà la libertà di scegliere se continuare ad avere il sostegno economico oppure se godere direttamente di un servizio di assistenza. Andiamo a vedere insieme cos’è l’indennità di accompagnamento e a chi è rivolta.
Indennità di accompagnamento: cos’è e a chi è rivolta
L’indennità di accompagnamento è una prestazione economica, erogata a domanda, a favore dei soggetti mutilati o invalidi totali per i quali è stata accertata l’impossibilità di deambulare senza l’aiuto di un accompagnatore oppure l’incapacità di compiere gli atti quotidiani della vita. L’indennità spetta a tutti i Cittadini in possesso dei requisiti sanitari residenti in forma stabile in Italia, indipendentemente dal reddito personale annuo, dall’età e dai contributi versati.
Indennità di accompagnamento: importo e durata
L’indennità di accompagnamento viene corrisposta per dodici mensilità. La decorrenza parte dal mese successivo a quello di presentazione della domanda, oppure, in via eccezionale, dalla data indicata dalle commissioni sanitarie nel verbale di riconoscimento dell’invalidità civile. Il pagamento dell’indennità viene sospeso in caso di ricovero, a totale carico dello Stato, per un periodo superiore a 29 giorni. L’importo dell’indennità è di 522,10 Euro al mese ed è incompatibile con altre prestazioni pensionistiche concesse per invalidità per causa di guerra, lavoro o servizio, spetta all’invalido esercitare il diritto di opzione e scegliere la prestazione più conveniente e favorevole per lui da richiedere. L’indennità di accompagnamento è compatibile con lo svolgimento dell’attività lavorativa, dipendente o autonoma, ed è compatibile e cumulabile anche con l’indennità di comunicazione e l’indennità di cieco assoluto.
Indennità di accompagnamento: requisiti e come fare domanda
L’indennità di accompagnamento è riconosciuta a chi è in possesso dei seguenti requisiti:
- Riconoscimento dell’inabilità totale e permanente;
- Riconoscimento dell’impossibilità di deambulare autonomamente senza l’aiuto di un accompagnatore;
- Riconoscimento dell’impossibilità a compiere autonomamente gli atti quotidiani della vita senza un’assistenza continua;
- Residenza stabile in Italia;
- Cittadinanza Italiana o iscrizione all’anagrafe del Comune di residenza per i Cittadini stranieri comunitari o permesso di soggiorno di almeno un anno per i Cittadini extracomunitari.
La domanda per accedere all’indennità di accompagnamento può essere presentata direttamente online sul sito dell’Inps muniti delle proprie credenziali per accedere all’area riservata ai Cittadini, oppure tramite Caf o Patronato.