Mutuo prima casa: conviene il tasso fisso o il tasso variabile?

 

La domanda più frequente e che sorge spontanea in fase di acquisto della prima casa è sempre la stessa: ma conviene di più un mutuo a tasso fisso o un mutuo a tasso variabile?

Per scoprire quale tasso conviene applicare al proprio mutuo prima casa è indispensabile capire le differenze tra i due tassi.

 

Differenze tra il tasso fisso e il tasso variabile

 

Mutuo prima casa: conviene il tasso fisso o il tasso variabile?Il mutuo prima casa con il tasso fisso avrà un importo della rata sempre uguale, fisso e costante nel tempo e non potrà subire variazioni nemmeno se i tassi sul mercato dovesse cambiare. Ed è proprio questo il punto di forza del tasso fisso: non seguendo l’andamento del mercato, l’importo della rata rimarrà uguale, fisso e costante per tutta la durata nel mutuo, se per 15, 20 o 30 anni! Ed è proprio per questo motivo che il mutuo prima casa a tasso fisso è il più richiesto e il più diffuso, in quanto garantisce al mutuatario la sicurezza che l’importo della rata sarà lo stesso per tutta la durata del mutuo, senza variazioni o modifiche nel corso degli anni e senza quindi brutte sorprese.

Il mutuo prima casa a tasso variabile è meno diffuso perché la rata non è costante nel tempo. La rata varia in base alle variazioni del mercato per cui può essere sicuramente vantaggioso da un lato perché permette di sfruttare situazioni importanti di risparmio, derivate dal ribasso dei tassi e quindi la riduzione dell’importo della rata mensile del mutuo, ma può anche essere molto svantaggioso dall’altro lato perché la rata può aumentare anche di molto nel corso del tempo, sempre in base alle fluttuazioni del mercato.

 

Caratteristiche del tasso fisso e del tasso variabile

 

Il mutuo prima casa a tasso fisso viene calcolato in base all’Eurirs, acronimo di Euro Interest Rate Swap, ossia al tasso per gli swap (scambio di flussi di cassa) sugli interessi. L’Eurirs viene calcolato giornalmente dalla European Banking Federation e indica il tasso di interesse medio al quale i principali istituti di credito europei stipulano gli swap a copertura del rischio di interesse. Attualmente l’Eurirs a 20 anni è appena al di sotto dell’1%, quindi molto conveniente; da inizio 2016 ha perso oltre 50 punti base, nel 2015 era all’1,34%, mentre prima della crisi economica era in media al 4,70%.

Il mutuo prima casa a tasso variabile viene calcolato in base all’Euribor, acronimo di Euro Inter Bank Offered Rate, ossia il tasso interbancario di offerta in Euro. L’Euribor è un tasso di riferimento che viene calcolato giornalmente e indica il tasso di interesse medio delle transazioni finanziarie in Euro tra le principali banche europee. L’Euribor al momento ha un valore negativo -0,28%, prima della crisi economica era al 4%.

Sia l’Eurirs che l’Euribor variano in base alla durata del prestito e non dipendono dall’ammontare del capitale.

 

Conviene il tasso fisso o il tasso variabile?

 

Oggi come oggi conviene sicuramente stipulare un mutuo prima casa a tasso variabile perché garantisce al consumatore un notevole risparmio sulla rata mensile visto il particolare periodo storico in cui ci troviamo. Dall’altra parte però è più instabile rispetto al mutuo a tasso fisso in quanto può subire dei cambiamenti a lungo termine: i tassi possono salire e far aumentare la rata del mutuo come è già successo in passato.

Ma visto che gli analisti non prevedono rialzi per i prossimi 10 anni almeno, conviene stipulare un mutuo prima casa a tasso variabile, e nel caso in cui i tassi dovessero aumentare, c’è sempre la possibilità di ricorrere alla rinegoziazione del mutuo e procedere con la surroga con un mutuo a tasso fisso.