Pensione Anticipata 2022: finestre e regole, le possibili alternative
Dal 1° Gennaio 2022 non sarà più possibile avere accesso alla Pensione Anticipata attraverso la Quota 100. A fine anno termineranno i tre anni di sperimentazione della misura e non ne è previsto il rinnovo. Quali saranno le possibili alternative alla Quota 100? L’aspettativa di tutti coloro che intendono lasciare il lavoro e accedere alla Pensione, è di non avere troppo penalizzazioni sull’importo mensile. Ad oggi non sappiamo ancora se è prevista una nuova Riforma delle Pensioni. Andiamo a vedere insieme quali sono al momento le possibili alternative per avere accesso alla Pensione Anticipata a partire da Gennaio 2022.
Pensione Anticipata 2022: caratteristiche e requisiti ad oggi
Si può accedere alla Pensione Anticipata attraverso la Pensione di Vecchiaia con 42 anni e 10 mesi di contributi versati per gli uomini e 41 anni e 10 mesi di contributi versati per le donne. I contributi devono essere effettivamente versati pertanto non vengono conteggiati i contributi figurativi per malattia e per disoccupazione. La finestra di attesa per entrambi è di tre mesi per l’accredito del primo assegno pensionistico.
Si può accedere alla Pensione Anticipata contributiva, ossia la Pensione che va in base ai contributi versati e non al fattore età. Sarà possibile averne accesso dopo i 64 anni e saranno necessari solamente 20 anni di contributi effettivamente versati ma che non siano stati versati prima del 1° Gennaio 1996. In questo caso, l’assegno previdenziale deve essere pari ad almeno 2.8 volte il trattamento minimo Inps.
Pensione Anticipata 2022: proposta Quota 41 e doppia quota
La proposta avanzata dai Sindacati della Quota 41 riguarda la possibilità di mandare in Pensione Anticipata tutti i lavoratori, sia donne che uomini, a 41 anni di contributi versati senza valutare il fattore età. La proposta avanzata invece dal Presidente dell’Inps riguarda la doppia quota, ossia anticipare la Pensione solo per la parte contributiva a 62/63 anni d’età con 20 anni di contributi versati e raggiungere poi la Pensione retributiva a 67 anni d’età.