Pensione Anticipata per chi svolge attività gravose: cosa cambia dal 2022
Il Governo sta lavorando alla nuova Legge di Bilancio, valutando una possibile Riforma delle Pensioni. La Quota 100 ha come termine ultimo il 31 Dicembre 2021, come già comunicato in precedenza questa tipologia di Pensione Anticipata non verrà rinnovata; pertanto rientrano nelle priorità del Governo adeguare i requisiti per l’uscita anticipata dal mondo del lavoro con una serie di interventi già a partire dal 2022. L’idea al momento, al tavolo del Governo, è quella di ampliare l’Ape Sociale anche ad altre categorie di lavoratori, come i lavoratori impiegati in attività considerate gravose e usuranti. Andiamo a vedere insieme cosa potrebbe cambiare a partire dal 2022 per queste categorie di lavoratori.
Quali sono i lavori considerati gravosi e usuranti e chi ha diritto alla Pensione Anticipata
La Pensione anticipata per i lavori usuranti può essere richiesta dai lavoratori impegnati nelle seguenti mansioni:
- Lavoratori con mansioni particolarmente usuranti: sono coloro che lavorano in galleria, cava o miniera, coloro che lavorano ad alte temperature, coloro che asportano l’amianto, coloro che lavorano il vetro cavo o che lavorano in spazi ristretti;
- Lavoratori notturni: sono coloro che prestano la loro attività di notte per almeno 6 ore e per almeno 64 giorni di lavoro all’anno oppure coloro che lavorano per almeno 3 ore nell’intervallo tra la mezzanotte e le cinque del mattino per l’intero anno lavorativo;
- Lavoratori impiegati nella catena di montaggio: impegnati all’interno di un processo produttivo in serie, caratterizzato dalla ripetizione costante dello stesso ciclo lavorativo;
- I conducenti di veicoli: coloro che si occupano del servizio pubblico di trasporto collettivo (capienza complessiva non inferiore ai 9 posti a sedere).
A queste categorie di lavoratori, il Governo ha individuato altre 207 nuove attività che potrebbero essere considerate gravose, come ad esempio gli stampatori a caldo nel settore del vetro, oppure i lavoratori impiegati nel settore sicurezza come i poliziotti, i carabinieri, i finanzieri, i vigili del fuoco, i vigili urbani e le guardie giurate. Dal 1° Gennaio 2008 tutti i lavoratori impiegati in attività faticose e pesanti possono accedere alla Pensione Anticipata attraverso l’Ape Sociale. Questa disciplina è stata completamente revisionata con il Decreto Legislativo n. 67 del 2011 per tutelare maggiormente gli addetti alle lavorazioni particolarmente faticose e pesanti.
Pensione Anticipata per chi svolge attività gravose: quali sono i requisiti richiesti
L’Ape Sociale spetta ai lavoratori iscritti all’Assicurazione Obbligatoria dei Lavoratori Dipendenti, alle gestioni speciali dei Lavoratori Autonomi e alla Gestione Separata, che si trovino in una delle situazioni qui sotto riportate:
- Stato di disoccupazione: cessazione del rapporto di lavoro per licenziamento, dimissioni per giusta causa, risoluzione consensuale;
- Stato di disoccupazione: cessazione del rapporto di lavoro per scadenza del contratto di lavoro a tempo determinato da almeno 3 mesi e che abbiano svolto nei 36 mesi precedenti, almeno 18 mesi di attività lavorativa congiuntamente a 30 anni di contributi versati;
- Assistenza del coniuge o di un parente di primo grado convivente con almeno 70 anni d’età affetto da un handicap in situazione di gravità, e con almeno 30 anni di contributi versati;
- Riduzione della capacità lavorativa: superiore o uguale al 74%, accertata dalle commissioni competenti per il riconoscimento dell’invalidità civile, e con 30 anni di contributi versati;
- Lavoratori dipendenti con almeno 36 anni di anzianità lavorativa e che abbiano svolto almeno 7 anni negli ultimi 10 un lavoro considerato gravoso o usurante.
Pensione Anticipata per chi svolge attività gravose: si può finanziare?
Certo che sì! La Pensione Anticipata può essere finanziata con la Cessione del Quinto della Pensione, il Prestito agevolato dedicato esclusivamente ai Pensionati. Il Pensionato potrà accedere al credito con la sola garanzia della Pensione, nessuna ipoteca o altra garanzia è richiesta. Il rimborso della Cessione del Quinto avviene tramite una trattenuta effettuata direttamente sulla Pensione a cura dell’Ente Pensionistico di competenza che la andrà a versare mensilmente alla Banca o all’Istituto di Credito che ha erogato il Prestito. La durata massima prevista è di 120 mesi, ossia 10 anni, e la rata può essere pari o inferiore al quinto massimo cedibile calcolato sul reddito netto del Pensionato, al netto di eventuali trattenute o pignoramenti. Pertanto, l’importo erogato varia in base all’importo della Pensione percepita dal Pensionato. Il Prestito può essere richiesto anche dai Cattivi Pagatori, ossia da chi risulta segnalato in Banca Dati per ritardi di pagamento o protesti.
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