Pensione Quota 100: quando si può cumulare con i redditi da lavoro
La Quota 100 è la Pensione Anticipata a 62 anni d’età congiuntamente a 38 anni di contributi versati. Si tratta di una misura previdenziale sperimentale approvata per il triennio 2019-2021.
Il Decreto Legislativo n. 4/2019 ha stabilito che il lavoratore che decide di uscire anticipatamente dal mondo del lavoro e accedere alla Pensione con la Quota 100, non potrà percepire redditi da lavoro dipendente o autonomo fino ai 67 anni d’età, ossia fino al requisito anagrafico richiesto per la Pensione di Vecchiaia. Pertanto, tutti i lavoratori che hanno avuto accesso alla Pensione con la Quota 100, non potranno più continuare la loro attività lavorativa, ne come dipendenti, ne come autonomi o liberi professionisti, pena la sospensione della Pensione.
Nel caso in cui invece, i redditi siano stati prodotti nei mesi dell’anno precedenti il perfezionamento del requisito anagrafico per accedere alla Pensione di Vecchiaia, l’erogazione della Pensione sarà sospesa per quel periodo. L’Inps provvederà l’anno successivo a riprendere l’erogazione della Pensione.
Quali sono i redditi esenti dal cumulo
Il Decreto Legislativo n. 4/2019 prevede anche una deroga e riguarda solamente il lavoro autonomo occasionale. Il limite che è stato imposto dall’Inps è di 5mila Euro lordi all’anno e precisa nella sua Circolare n. 11 del 29 Gennaio 2019 che per lavoro autonomo occasionale intende un lavoro, un’opera, un servizio, svolti senza vincolo di subordinazione, senza coordinamento dal committente e senza i requisiti dell’abitualità e della professionalità. Questi lavori devono prevedere la sola applicazione della ritenuta di acconto Irpef del 20%. Ad ogni modo, tutti i redditi aggiuntivi alla Pensione con la Quota 100, devono essere prontamente comunicati all’Inps.