Pensione Supplementare: cos’è e chi ne ha diritto
La Pensione Supplementare è una prestazione economica erogata a domanda dall’Inps. Accade spesso che un lavoratore nel corso della sua vita lavorativa, abbia svolto diversi lavori e che questi abbiano dato luogo a posizioni assicurative presso fondi pensionistici diversi. Queste diverse posizioni danno diritto ad ottenere la Pensione Supplementare. Andiamo a vedere insieme cosa deve fare il lavoratore per richiedere la Pensione Supplementare.
Pensione Supplementare: cosa fare se ci sono posizioni assicurative in fondi diversi
In questo caso il lavoratore può scegliere tra le seguenti opzioni:
- Esercitare la ricongiunzione: ossia valorizzare spezzoni di vita contributivi versati in diverse casse previdenziali e conseguire un’unica prestazione pensionistica. Nella ricongiunzione sono comprese le casse professionali, ad eccezione della gestione separata dell’Inps;
- La totalizzazione o il cumulo contributivo: ossia valorizzare il lavoro effettuato in modo discontinuo e i contributi che sono stati versati presso istituti di previdenza diversi tra di loro. Valorizzando questi periodi gratuitamente si può ottenere l’erogazione di una Pensione che rappresenta la somma dei trattamenti di competenza di ciascun ente previdenziale. La totalizzazione ha il vantaggio di sommare anche i contributi della gestione separata Inps che altrimenti non può essere ricongiunta;
- La Pensione Supplementare: ai lavorati dipendenti del settore privato, già in possesso di una prestazione previdenziale principale, viene concessa la facoltà di chiedere la liquidazione della Pensione Supplementare. Può succedere infatti che i contributi versati all’Assicurazione Generale Obbligatoria non siano sufficienti per il riconoscimento di un’autonoma prestazione pensionistica. In questo caso l’Inps liquida una seconda Pensione che va ad aggiungersi a quella principale già percepita, ossia la Pensione Supplementare.
Pensione Supplementare: a chi è rivolta
La Pensione Supplementare può essere concessa esclusivamente a:
- I lavoratori titolari di un conto assicurativo presso l’Assicurazione Generale Obbligatoria, già titolari di Pensione a carico di un fondo sostitutivo, esclusivo o esonerativo dell’AGO e che versano all’AGO stesso un contributo settimanale o mensile;
- I titolari di Pensione a carico del Fondo di Previdenza del Clero secolare per i Ministri del culto delle confessioni religiose diverse dalla Cattolica;
- I titolati di assegni vitalizi che vengono corrisposti in sostituzione della Pensione;
- Ai familiari superstiti.
La Pensione Supplementare non può essere concessa a:
- I titolari di Pensione a carico di Casse e Fondi per i Liberi Professionisti;
- I titolari di Pensione estera di un Paese non convenzionato con l’Italia;
- I titolari di Pensione estera di un Paese convenzionato con l’Italia in quanto godono del diritto alla totalizzazione o al cumulo contributivo per i periodi di lavoro svolto all’estero.
Per ottenere la Pensione Supplementare il lavoratore deve aver cessato il rapporto di lavoro dipendente e aver compiuto l’età pensionabile prevista per la Pensione di Vecchiaia.
Pensione Supplementare: come inoltrare la domanda all’Inps
Per richiedere la Pensione Supplementare è necessario inoltrare la domanda all’Inps attraverso uno dei seguenti canali:
- Il Sito Web Inps: accedendo all’area riservata ai Cittadini muniti delle proprie credenziali;
- Call Center: chiamando il Numero Verde gratuito da numero fisso 803-164 oppure il numero fisso a pagamento a seconda dell’operatore telefonico 06-164-164;
- Caf e Patronati: recandosi presso una loro sede e inoltrare la domanda telematicamente con il loro supporto.
Nel caso di domanda accettata, il primo assegno della Pensione Supplementare viene erogato dall’Inps il mese successivo a quello di presentazione della domanda.