Pensioni, contratto di espansione anche per aziende con 100 dipendenti
Il Decreto Sostegni Bis ha inserito il contratto di espansione anche per i dipendenti appartenenti ad aziende di dimensioni ridotte e più precisamente con almeno 100 dipendenti. Il Decreto Sostegni Bis entrato in vigore con la Legge di Bilancio 2021 ha previsto il contratto di espansione anche per aziende minori per far fronte al blocco dei licenziamenti scattato lo scorso 1° Luglio. Andiamo a vedere insieme cos’è il contratto di espansione e come funziona lo scivolo dei cinque anni.
Com’è nato il contratto di espansione
Il contratto di espansione è stato inserito nel Decreto Crescita nel 2019 ed è nato come misura sperimentale che aveva come obiettivo il turnover all’interno delle aziende con un organico superiore ai 1000 dipendenti; aziende che dovevano avviare processi di rinnovamento tecnologico, di reindustrializzazione e di riorganizzazione aziendale.
Come funziona il contratto di espansione
Le aziende che intendono avviare i contratti di espansione dovranno obbligatoriamente indicare quanto segue:
- Il numero dei lavoratori dipendenti da assumere e i profili professionali compatibili con il piano di reindustrializzazione o di riorganizzazione che l’azienda intende attuare;
- La programmazione temporale delle nuove assunzioni;
- La durata dei nuovi contratti di lavoro, di apprendistato, tempo determinato o indeterminato;
- La riduzione complessiva media dell’orario di lavoro e il numero di lavoratori dipendenti che avranno accesso al contratto di espansione e quindi allo scivolo dei cinque anni;
- Il numero dei lavoratori dipendenti a cui mancano cinque anni per andare in Pensione e per i quali è previsto l’accesso alla Pensione Anticipata con il contratto di espansione e lo scivolo dei cinque anni.
Chi può accedere allo scivolo dei cinque anni
I lavoratori dipendenti che possono accedere allo scivolo dei cinque anni e anticipare la Pensione devono avere almeno venti anni di contributi effettivamente versati e devono essere lontani non più di cinque anni alla Pensione di Vecchiaia. A chi manca uno di questi due requisiti può richiedere la riduzione dell’orario di lavoro rispettando il limite massimo del 30%.