TASSO DI USURA: COME SCOPRIRLO E COME DIFENDERSI

 

Fare una richiesta di Prestito Personale è diventata una consuetudine in quanto rappresenta una facile e veloce soluzione per ottenere credito. Stipulare un Prestito Personale infatti permette di far fronte alle spese, inaspettate o programmate da tempo, per soddisfare desideri e realizzare progetti di moltissime persone che non dispongono della liquidità necessaria per realizzarli.

Acquistare un qualsiasi bene o servizio attraverso la stipula di un finanziamento prevede il rimborso del capitale erogato tramite un piano di ammortamento con una determinata durata e un importo della rata calcolato sulla base della capacità di rimborso mensile del Cliente. Pertanto nel calcolo della rata vengono presi in considerazione anche altri finanziamenti o mutui intestati al Cliente. Questo perché il Cliente deve poter sostenere tranquillamente la nuova rata, senza incorrere in insoluti, ritardi di pagamento o problemi economici.

La rata del finanziamento è composta da una quota di capitale e da una quota di interessi che costituiscono il compenso della Banca o dell’Istituto erogante. Il tasso di interesse applicato varia in base alla tipologia di prestito richiesta e alla politica di rischio della Banca stessa. Infatti ogni Banca ed Istituto di Credito, prima di erogare un prestito, effettua una serie di controlli in banca dati e al CRIF per verificare il profilo creditizio del Cliente e quindi la sua affidabilità economica.

 

QUANDO UN TASSO DI INTERESSE DIVENTA UN TASSO DI USURA

 

Tasso di UsuraUn tasso di interesse diventa un tasso di usura quando viene accertato che il tasso di interesse applicato al finanziamento è più alto rispetto alla soglia degli indici di riferimento stabiliti trimestralmente. Per verificare queste soglie bisogna necessariamente fare riferimento al TEGM (Tasso Effettivo Globale Medio) che è spesso indicato anche come TEG (Tasso Effettivo Globale). Questo indicatore di tasso rappresenta un valore medio che viene calcolato ogni tre mesi da Banca d’Italia per conto del Ministero dell’Economia e delle Finanze sulla base degli interessi applicati da diversi istituti di credito che include già anche gli oneri accessori. I risultati vengono pubblicati periodicamente sulla Gazzetta Ufficiale, sul sito di Banca d’Italia e anche sul portale del Ministero dell’Economia e delle Finanze.

Il compito di Banca d’Italia è di verificare che tutte le Banche e gli Istituti di Credito rispettino i limiti fissati in materia di usura.

Dal 14 Maggio 2011 il Tasso Effettivo Globale Medio viene calcolato aumentandone l’importo di un quarto e sommandovi un margine di ulteriori quattro punti percentuali. Secondo quanto riportato nel comunicato del Dipartimento del Tesoro del 18 Maggio 2011 la differenza tra il limite e il tasso medio non deve superare gli otto punti percentuali.

 

COSA FARE IN CASO DI TASSO DI USURA

 

In presenza di un finanziamento con un tasso di usura è necessario rivolgersi all’Arbitro Bancario Finanziario (ABF) che rappresenta la soluzione più economia rispetto il ricorso al giudice in quanto prevede il tentativo di risoluzione delle controversie extragiudiziale, evitando se possibile o riducendo le spese legali. Nei casi però più gravi e complessi, dove non si riesce a trovare una soluzione con l’Arbitro Bancario Finanziario, si ricorre al processo ordinario in Tribunale.

Pertanto, visto che scegliere qual è il finanziamento migliore in base alla propria situazione di reddito non è poi così semplice e numerosi sono gli elementi a cui fare attenzione in materia di credito al consumo, prima di firmare un qualsiasi contratto di finanziamento, è sempre bene leggere tutte le voci indicate con attenzione e verificare che i tassi di interesse del prestito non rientrino in quelli considerati usurai.