Ultime notizie Pensioni: adeguamento alla Speranza di Vita biennio 2023-2024
La Speranza di Vita è progressivamente incrementata negli ultimi anni ed è un trend che proseguirà anche in futuro. Si tratta assolutamente di un’ottima notizia in quanto si riesce a vivere più a lungo ma non è molto positivo se si parla di Pensioni. Andiamo a vedere insieme perché e cosa comporta l’adeguamento alla Speranza di Vita per le nostre Pensioni.
La Speranza di Vita allontana la Pensione nel tempo
Il nostro sistema di pensionamento pubblico dovrà erogare le prestazioni pensionistiche per un periodo di tempo più lungo. Questa è una conseguenza dell’allungamento della Speranza di Vita. Ed è proprio per evitare questo che è stato introdotto il Decreto Legislativo n. 78/2010, successivamente convertito in Legge n. 122/2010, che ha previsto a partire dal 1° Gennaio 2013 il progressivo innalzamento dei requisiti per l’accesso alla Pensione di Vecchiaia e alla Pensione Anticipata. Con questa Legge si cerca di sterilizzare gli effetti dell’allungamento della vita media della popolazione. L’innalzamento dell’età anagrafica per accedere alla Pensione è stato confermato anche dalla Riforma Fornero con la Legge n. 214/2011, che ha previsto l’applicazione dell’adeguamento della Speranza di Vita ai requisiti pensionistici. Di fatto possiamo dire che la Speranza di Vita allontana la Pensione nel tempo.
Quali Pensioni sono soggette all’adeguamento alla Speranza di Vita
L’adeguamento alla Speranza di Vita interessa tutte le prestazioni pensionistiche erogate dalla Previdenza Pubblica Obbligatoria, per le quali la Legge chiede il perfezionamento di un requisito anagrafico o contributivo per conseguire la prestazione. Rientrano quindi la Pensione di Vecchiaia, la Pensione Anticipata, l’Opzione Donna, l’Assegno Sociale, il comparto difesa e sicurezza e tutti i lavori derogati dalla Legge Fornero. L’adeguamento alla Speranza di Vita non viene applicato nei confronti di enti previdenziali privatizzati come le casse professionali in quanto non risultano destinatari della Riforma 2010 e nemmeno della successiva Riforma Fornero in quanto adottano delle regole proprie in materia di requisiti per il pensionamento.
Quali sono gli effetti dell’adeguamento alla Speranza di Vita
Il primo adeguamento alla Speranza di Vita si è verificato nel 2013 ed è stato pari a 3 mesi. Il secondo adeguamento si è verificato nel 2016 ed è stato pari a 4 mesi. Il terzo adeguamento è scattato il 1° Gennaio 2019 ed è stato pari a 5 mesi. Dal 2019 in poi, l’adeguamento alla Speranza di Vita viene rivisto ogni 2 anni. Le statistiche Istat hanno confermato un lento ma progressivo incremento dei requisiti di pensionamento tra i due e i tre mesi per ciascun biennio. Adeguare i requisiti pensionistici alla Speranza di Vita significa andare in Pensione sempre più tardi.
Quando si sospende l’adeguamento alla Speranza di Vita
L’adeguamento alla Speranza di Vita si sospende nei confronti dei lavoratori impiegati in attività considerate gravose e usuranti con alcuni provvedimenti normativi elaborati negli ultimi anni. In particolare, la Legge n. 232/2016 ha disposto che i quattro adeguamenti programmati (2019, 2021, 2023 e 2025) non vengano applicati nei Lavori Usuranti e nei Lavori Notturni.
Quale sarà l’adeguamento per il biennio 2023-2024
Con la Circolare n. 28 del 18 Febbraio 2022 l’Inps informa che dal 1° Gennaio 2022 i requisiti di accesso al pensionamento, adeguati agli incrementi della Speranza di Vita, non sono ulteriormente incrementati rispetto allo scorso biennio. Nessun incremento quindi per avere accesso alla Pensione di Vecchiaia, alla Pensione Anticipata e alla Pensione di Anzianità lavorativa per il prossimo biennio.
Pertanto, per accedere alla Pensione di Vecchiaia nel biennio 2023-2024 l’età pensionabile richiesta rimane di 67 anni. Per i dipendenti che abbiano svolto una o più delle attività considerate gravose o che siano stati addetti alle lavorazioni particolarmente faticose e pesanti, per accedere alla Pensione di Vecchiaia necessitano di 30 anni di contributi interamente versati congiuntamente ad un’età anagrafica di 66 anni e 7 mesi.
Per accedere, invece, alla Pensione Anticipata è necessario avere un’età anagrafica di 42 anni e 10 mesi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne, congiuntamente a 20 anni di contributi interamente versati.
Per aver accesso alla Pensione di Anzianità bisognerà essere in possesso di 35 anni di contributi interamente versati congiuntamente ad un’età anagrafica di 63 anni.